JAPONISM IN SCANDINAVIA
L'arte e il design giapponesi hanno avuto una profonda influenza nei paesi nordici durante gli ultimi decenni del XIX secolo e fino al XX.
In questo periodo, con la diffusione in Europa delle Esposizioni Universali e grazie alla distribuzione nei famosi grandi magazzini di Parigi e Londra, giunsero nel mondo occidentale opere d'arte, semplici oggetti di vita quotidiana, come ventagli o stoffe, stampe, vasi e ogni sorta di artigianato provenienti dal Giappone. La cultura giapponese era infatti rimasta, fino agli anni '50 del'800, esclusa dal resto del mondo poiché il governo temeva una contaminazione delle loro tradizioni millenarie.
Fu il critico d'arte e collezionista d'arte giapponese, Philippe Burty, a coniare il termine JAPONISM / GIAPPONISMO, che divenne un movimento artistico internazionale riferito all'influenza dell'arte giapponese sull'Occidente. La cultura giapponese divenne ben presto moda e ispirò artisti sia impressioni che post-impressionisti, come Manet, Degas, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Gauguin e molti altri.
Il giapponismo cominciò improvvisamente tra il 1850 e il 1870, con la moda di collezionare opere d'arte giapponesi, in particolar modo le stampe ukiyo-e. I collezionisti, gli scrittori e i critici d'arte europei intrapresero molti viaggi in Giappone, soprattutto nei due decenni successivi al 1870; per questo motivo, vennero pubblicati molti articoli sull'estetica giapponese, e vi fu un incremento nella distribuzione di stampe in Europa e, soprattutto in Francia.
La “Japanomania” influenzò in particolare i paesi scandinavi dal 1870, poiché l'arte nordica condivideva e condivide, con quella giapponese, l’amore e l'influenza della natura.
L'arte e il design giapponesi furono visti come qualcosa di nuovo, fresco ed eccitante. Asimmetria, semplificazione e stilizzazione, combinate con un profondo rispetto per i più piccoli dettagli della natura - ebbero un effetto liberatorio su artisti e designer. Il Giapponismo costituì un preludio al modernismo nordico.