IL CENNO E IL RISERBO
a cura di Belinda Guerriero
Un'arte antica che arriva dal Giappone e che nel suo nome, Ukiyo-e, racchiude tutta l'abilità degli artisti dell'800 di svelare l'universo partendo da dettagli infinitesimamente piccoli. Una tecnica che, utilizzata per creare stampe raffiguranti paesaggi, nature morte, geishe e attori del teatro kabuki, ha saputo incantare e ispirare celebri pittori europei come Van Gogh, Monet, Manet, Degas e Gauguin, e trasformare l'architetto americano Frank Lloyd Wright in uno dei più grandi collezionisti di stampe giapponesi. Ora, una selezione di queste xilografie originali, opera dei maestri giapponesi Hokusai, Hokkei, Gatukei, Eizan e Kuniyoshi, sarà protagonista della mostra “Il cenno e il riserbo” allestita nel nuovo spazio espositivo “Fenster Laboratori” di via del Parco 11 a Thiene.
La collezione che verrà presentata al pubblico oggi alle 18 da Carmen Rossi e Franco Toniolo, è promossa da Artemisia Galleria con il supporto dell'assessorato alla cultura, e si inserisce nelle celebrazioni ufficiali del 150^ anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
«E' una mostra a cui tengo particolarmente - rivela Belinda Guerriero, titolare di Artemisia Galleria - perché l'idea di esporre queste stampe, che appartengono ad una collezione privata, è nata nel 2015 mentre stavo curando un laboratorio di arte orientale al liceo artistico G. De Fabris di Nove. Ho contattato l'ambasciata del Giappone ed è nata una bella collaborazione che spero possa far conoscere quest'arte ad un pubblico più vasto. Durante le mie ricerche ho scoperto che il celebre architetto F.L.Wright aveva un’ imponente collezione di stampe surimono. Il nome della mostra, “Il cenno e il riserbo”, deriva proprio da un libro su di lui, e ben sintetizza la visione degli artisti giapponesi: per loro infatti non tutto è spiegabile, è l'insieme che conta. Le stampe sono molto concettuali, sintetiche, ma ognuna racchiude un mondo che aspetta solo di essere scoperto».
In esposizione ci saranno dodici surinomo di Eizan, Hokusai, autore della famosa opera La grande onda, e dei suoi due allievi Hokkei e Gakutei: si tratta di stampe risalenti al 1821/1822, molto rare perché distribuite privatamente in occasioni particolari e riconoscibili per la presenza di un testo poetico calligrafico. La loro straordinaria accuratezza tecnica è ben visibile nei dettagli, alcuni eseguiti a secco per ottenere effetti di rilievo e nell'uso di polveri metalliche quali oro, argento e bronzo.
Accanto ai surinomo ci saranno due grandi stampe di Kuniyoshi del 1845/1850 e dieci piccole stampe di Hokusai datate 1802 e appartenenti alla serie dedicata alle “53 Stazioni del Tōkaidō”.
30 settembre 2016
a cura di Belinda Guerriero
Un'arte antica che arriva dal Giappone e che nel suo nome, Ukiyo-e, racchiude tutta l'abilità degli artisti dell'800 di svelare l'universo partendo da dettagli infinitesimamente piccoli. Una tecnica che, utilizzata per creare stampe raffiguranti paesaggi, nature morte, geishe e attori del teatro kabuki, ha saputo incantare e ispirare celebri pittori europei come Van Gogh, Monet, Manet, Degas e Gauguin, e trasformare l'architetto americano Frank Lloyd Wright in uno dei più grandi collezionisti di stampe giapponesi. Ora, una selezione di queste xilografie originali, opera dei maestri giapponesi Hokusai, Hokkei, Gatukei, Eizan e Kuniyoshi, sarà protagonista della mostra “Il cenno e il riserbo” allestita nel nuovo spazio espositivo “Fenster Laboratori” di via del Parco 11 a Thiene.
La collezione che verrà presentata al pubblico oggi alle 18 da Carmen Rossi e Franco Toniolo, è promossa da Artemisia Galleria con il supporto dell'assessorato alla cultura, e si inserisce nelle celebrazioni ufficiali del 150^ anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
«E' una mostra a cui tengo particolarmente - rivela Belinda Guerriero, titolare di Artemisia Galleria - perché l'idea di esporre queste stampe, che appartengono ad una collezione privata, è nata nel 2015 mentre stavo curando un laboratorio di arte orientale al liceo artistico G. De Fabris di Nove. Ho contattato l'ambasciata del Giappone ed è nata una bella collaborazione che spero possa far conoscere quest'arte ad un pubblico più vasto. Durante le mie ricerche ho scoperto che il celebre architetto F.L.Wright aveva un’ imponente collezione di stampe surimono. Il nome della mostra, “Il cenno e il riserbo”, deriva proprio da un libro su di lui, e ben sintetizza la visione degli artisti giapponesi: per loro infatti non tutto è spiegabile, è l'insieme che conta. Le stampe sono molto concettuali, sintetiche, ma ognuna racchiude un mondo che aspetta solo di essere scoperto».
In esposizione ci saranno dodici surinomo di Eizan, Hokusai, autore della famosa opera La grande onda, e dei suoi due allievi Hokkei e Gakutei: si tratta di stampe risalenti al 1821/1822, molto rare perché distribuite privatamente in occasioni particolari e riconoscibili per la presenza di un testo poetico calligrafico. La loro straordinaria accuratezza tecnica è ben visibile nei dettagli, alcuni eseguiti a secco per ottenere effetti di rilievo e nell'uso di polveri metalliche quali oro, argento e bronzo.
Accanto ai surinomo ci saranno due grandi stampe di Kuniyoshi del 1845/1850 e dieci piccole stampe di Hokusai datate 1802 e appartenenti alla serie dedicata alle “53 Stazioni del Tōkaidō”.
30 settembre 2016